Il suo lavoro si centra sui processi cognitivi e culturali unici che distinguono gli umani dai loro più vicini parenti genetici, i primati e in particolare le grandi scimmie (gorilla, bonobo o scimpanzé). Confrontando lo sviluppo cognitivo delle scimmie e dei bambini umani, in particolare dal punto di vista della collaborazione fra di loro (comunicazione o nei giochi), Tomasello si è concentrato negli ultimi anni sulla intenzionalità condivisa. La sua teoria è che solamente gli uomini, in tutto il regno animale, sono capaci di costruire una rete di legami e motivazioni nei gruppi che sono alla base della comunicazione; in pratica, solo il genere Homo è capace di condividere spontaneamente informazione. La ricerca sullo sviluppo dei bambini ha dimostrato che questi mettono in atto abbastanza presto (verso un anno di età) una serie di automatismi che permettono loro di condividere le loro esperienze: intenzioni comuni, attenzione condivisa, collaborazione, motivazioni proto-sociali e regole di gruppo.Uno studio di Tomasello, legato a quello della nascita e dello sviluppo della collaborazione fra gli umani, è focalizzato sull’acquisizione del linguaggio da parte dei bambini, in particolare quando è messo in relazione con l’apprendimento e il processo di culturalizzazione. Tomasello è critico verso il concetto di grammatica universale, portato avanti da Noam Chomsky. L’idea di una grammatica universale innata, comune a tutti gli uomini, è sostituita da una teoria del linguaggio funzionale, basata sullo sviluppo filogenetico e ontogenetico dell’uomo: i bambini apprendono a comunicare grazie alle caratteristiche sociali innate dell’uomo e perfezionano questa capacità di parlare grazie al processo di apprendimento promosso dai genitori o dalla società. Il solo fatto che esistano più di 7000 lingue diverse sulla Terra, alcune con strutture grammaticali radicalmente distinte, è per Tomasello un altro indice dell’assenza di una grammatica codificata nel cervello sin dalla nascita.Tomasello sostiene che gran parte delle conoscenze e delle competenze cognitive dell’uomo sono dovute a processi storico-culturali e non ad adattamenti biologici specializzati.

Articoli simili

L’humanitas è un valore etico nato e affermatosi nel Circolo degli Scipioni, con il quale si sostenevano gli ideali di attenzione e cura benevola tra gli uomini.
Isaak Heinemann, filologo e professore di letteratura classica e ellenistica, ha sintetizzato in un suo studio i vari aspetti che il concetto di humanitas ha avuto nel suo sviluppo storico : un primo significato accosta il termine di humanitas…

Il valore della Legge
In uno Stato di Diritto, tutto si misura con il valore delle Norme poste a disciplina del futuro degli uomini Il tempo però non regge il peso delle evoluzioni sociali. Occorre un nuovo…

Il nuovo Diritto Positivo Sociale
La vera sovranità si riflette non nel potere di Fare le Leggi, come spesso definita del Diritto, ma nel miglior controllo degli eventi in maniera di rispondere ai bisogni fondamentali dei cittadini, la…

Identità
Chi non si lascia identificare, se è una persona “pericolosa o sospetta”, commette reato. Ci si può rifiutare di fornire le proprie generalità solo quando la richiesta sia ingiustificata o arbitraria. Una cosa,…

Distonia Emotiva
La distonia è caratterizzata da contrazioni muscolari involontarie di lunga durata (sostenute) che possono forzare le persone in posizioni anomale, ad esempio causando una rotazione di tutto il corpo, del tronco, degli arti…

Ragione, Cultura
Ricordo ancora la domanda che fece il professore di filosofia il primo giorno di liceo:“A che serve studiare? Chi sa rispondere?”.Qualcuno osò rispostine educate: “a crescer bene”, “a diventare brave persone”. Niente, scuoteva…