L’ annuncio del fisico russo Gordey Lesowik affascina perché smentisce le nostre certezze millenarie: «Abbiamo creato artificialmente uno stato che evolve in una direzione opposta alla freccia del tempo termodinamico». Siamo abituati allo scorrere del tempo. In una sola direzione. Gli scienziati (l’esperimento dei ricercatori del Moscow Institute of Phisics guidati da Lesovik non è il primo, anche se rappresenta un passo decisivo) ci spiegano che non è così. In teoria, e adesso anche in pratica. Lorenzo Maccone, fisico teorico dell’Università di Pavia che indaga gli aspetti del tempo rispetto alla meccanica quantistica e i cui studi vengono citati dal team russo, spiega con un esempio la questione. «Se è facile vedere un uovo che cade a terra e si spiaccica, nessuno ha mai potuto assistere al contrario. Ovvero a un uovo che si ricompone e ritorna sul tavolo. Secondo le leggi della fisica classica questo in realtà non è impossibile, ma altamente improbabile. Invece a livello microscopico è possibile: la freccia del tempo è reversibile, può andare in un senso e in quello contrario».

Caos e ordine

L’esperimento del gruppo di Lesovik, a cui hanno contribuito anche scienziati svizzeri e statunitensi, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, ha utilizzato un computer quantistico Ibm, ovvero un elaboratore che si basa sui fenomeni tipici della meccanica quantistica, nel quale al posto dei bit dei nostri pc, gli elementi base dell’informazione sono i cosiddetti «qubit». I ricercatori hanno analizzando la posizione di un elettrone, passato da una fase in cui era localizzato a una in cui il sistema diventava più caotico e non era più individuabile. In un secondo tempo, grazie a un algoritmo, è stato compiuto il percorso inverso (la freccia del tempo si è invertita): l’elettrone dal caos è tornato a essere localizzato. Come se l’uovo spiaccicato fosse tornato intero sul tavolo.

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