Il Tribunale per i Minorenni ha competenza territoriale su tutto il circondario della Corte di Appello o sezione di Corte d’Appello.  A livello nazionale operano 29 Tribunali per i Minorenni, con un organico di circa 782 magistrati, dei quali 600 circa sono onorari.

Si tratta di un organo specializzato dell’amministrazione della giustizia, a composizione collegiale, composto da quattro giudici: due giudici professionali (cosiddetti togati) – tra cui il presidente – e due giudici onorari, un uomo e una donna, detti «cittadini benemeriti dell’assistenza sociale» e «cultori di biologia, psichiatria, antropologia criminale, pedagogia e psicologia». Come si intuisce, si tratta di soggetti scelti in quanto portatori di una specifica competenza, congrua con la specializzazione del Tribunale per i minorenni che esercita la giurisdizione in materia penale, civile ed amministrativa, relativamente a tutte le decisioni che riguardano i minori.

Giudici onorari: ruolo

Il giudice onorario resta in carica tre anni, durante i quali è un giudice a tutti gli effetti; significa che, nell’esercizio di tale attività, deve osservare i principi deontologici (le norme di comportamento) del giudice di professione, cioè il giudice togato. Non a caso, in camera di consiglio, al momento di prendere le decisioni, il voto del giudice onorario o del consigliere onorario hanno lo stesso peso di quello del giudice togato.

Giudici onorari: cosa fanno?

Il giudice onorario, quindi, non è il consulente tecnico: il suo compito è quello di giudicare,  proprio come il giudice togato. La differenza sta nel fatto che il giudizio di quest’ultimo è dato sulla base delle norme giuridiche, mentre quello del giudice onorario si fonda sulle conoscenze tecniche e scientifiche di cui egli è portatore. Dalla loro somma deriva la decisione: quella del tribunale, che è organo specializzato.

Preliminare e preparatoria rispetto alla decisione vera e propria è un’attività istruttoria che consiste, tra l’altro, nell’ascolto delle parti interessate (genitori, minore, operatori di comunità, altri attori a vario titolo coinvolti). In questa fase, il giudice onorario agisce al fine di raccogliere tutti gli elementi necessari per la decisione collegiale, confrontandosi con situazioni e ruoli per lui del tutto nuovi. Proprio per questo, può capitare che dimentichi che in quel momento egli è un giudice e non un terapeuta e nemmeno un supervisore; il suo lavoro deve consistere sempre non in un colloquio clinico ma in un atto processuale. I giudici togati si aspettano dai giudici onorari competenza tecnica, professionalità e continuo aggiornamento, in quanto le conoscenze specialistiche sono varie e molteplici, con l’obiettivo di scegliere insieme le soluzioni più idonee a favore del minore.

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