Esiste una linea di confine tra la richiesta di Giustizia e la “riparazione del danno”.
In pratica fino a quanto la Legge può avere interesse affinché un soggetto “paghi” per il fatto commesso.
I recenti fatti di cronaca, fanno emergere un quando che si discosta di molto dal lato teorico del Diritto.
Infatti, una volta accaduto il fatto, i Tribunali, valutano un fatto a “posteriori”fatto di regole “processuali” e non di regole di Giustizia”.
La Dialettica non deve prevalere in ragione del “Bene Supremo”, ma deve ad avviso dello Scrivente occuparsi della Realtà.
Ad oggi, l’unica via è la prevenzione, l’investimento sulle persone, la formazione e la cultura alla Legalità.
La Percezione è che esistano vari strati sociali che rendono le persone “diverse” tra loro.
Internet ha azzerato distanze e conoscenze, aprendo a tutti i contenuti più vari
Bene con la formazione sociale alle regole di Giustizia, si inizia dal ragionamento in “positivo”.
Da un punto di vista pratico, lo Stato Sociale ha fallito, occorre riscrivere le Regole e le procedure.
È di oggi la proposta di una nota Banca di aprire punti in Tabaccheria, in Farmacia come all’Asl;
Questa è la nuova via, “un po’ di Pubblico nel Privato” con logiche in primis, di onestà intellettuale.
Chi è senza peccato, scagli la prima pietra