Le capacità sono diventate una colpa, l’inesperienza un valore aggiunto. E così il Parlamento sta diventando un ritrovo di dilettanti. Un tempo le classi dirigenti venivano selezionate in base alle competenze, oggi grazie a servilismo e dati anagrafici. Ma a pagare il prezzo è tutto il Paese

A furia di criticare i politici di professione, stiamo regalando il potere agli incompetenti. È il frutto avvelenato della rottamazione. L’effetto, neppure troppo collaterale, di un’epoca votata al rinnovamento a tutti costi. Le capacità sono diventate una colpa, l’inesperienza un valore aggiunto. L’età si trasforma in un requisito imprescindibile: spazio ai giovani, anche se privi di qualità. È la rivincita degli incapaci. Un tempo per diventare parlamentare bisognava fare la gavetta. Erano necessarie cultura e competenze. Oggi il modello è cambiato. La politica non è più una missione, ma un mestiere. Meglio se temporaneo, magari da intraprendere con il giusto dilettantismo.

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