Possiamo parlare qualche minuto con una persona molto attiva e indaffarata, molto impegnata, molto fiera di combattere battaglie civili e sociali per una società migliore. Poi per curiosità andare a guardare il profilo di Facebook la pagina dove solitamente ciascun utente tiene le proprie fotografie. Nella sezione “Foto in cui (questa persona) è presente” non c’è nessun suo ritratto… al posto dei ritratti ci sono frasi di impegno civile e sociale (in particolare quelle che toccano i temi per i quali sta militando).

So che non è per la “privacy” che ha scelto di non mettere la propria fotografia, ma per dare coerenza alla sua condotta di vita.
Mi ha colpito la sua scelta di avere come propria immagine in vetrina non la propria bellezza fisica (la persona in questione ne ha) ma la bellezza delle parole e delle frasi che ha scelto per farsi rappresentare.
Noi siamo molto più della nostra faccia: noi siamo le parole che diciamo, che approviamo, che ascoltiamo, che condividiamo e che scegliamo di riprodurre per rappresentarci. Noi siamo i nostri pensieri.
Abbiate cura, amici, di quello che dite, di quello che scrivete. E anche di quello che ascoltate e che vi lasciate dire dagli altri. Abbiatene cura: la vostra bella faccia col tempo invecchierà, le parole resteranno scritte molto più a lungo di voi… ma solo se saranno parole sagge e degne di essere prese ad esempio. Tutte le altre parole saranno dimenticate.

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