I Bisogni Educativi Speciali si dividono in tre grandi aree:

  • Disturbi evolutivi specifici tra i quali i DSA (dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia) e l’ADHD, deficit di attenzione e iperattività, certificati dal Servizio Sanitario Nazionale o da specialisti privati. La scuola che riceve la diagnosi scrive per ogni studente un Piano Didattico Personalizzato e non c’è la figura dell’insegnante di sostegno
  • Disabilità motorie e disabilità cognitive certificate dal Servizio Sanitario Nazionale, che indicano la necessità dell’insegnante di sostegno e di un Piano Educativo Individualizzato (PEI)
  • Disturbi legati a fattori socio-economici, linguistici, culturalicome la non conoscenza della lingua e della cultura italiana e alcune difficoltà di tipo comportamentale e relazionale. Le difficoltà possono essere messe in luce dalla scuola, che osserva lo studente ed esprime le sue considerazioni, o possono essere segnalate dai servizi sociali. Non è previsto l’insegnante di sostegno e la scuola si occupa della redazione di un Piano Didattico Personalizzato (PDP).

Un’altra sigla che potresti incontrare è DAA, che indica i disturbi aspecifici dell’apprendimento.

I DAA indicano la presenza di difficoltà di apprendimento che emergono perché legate a cause diverse, per esempio:

  • capacità cognitive ridotte di grado diverso e perciò legate a difficoltà di apprendimento diverse, come può verificarsi per esempio in alcuni casi di autismo
  • patologie e sindromi diverse, di tipo neurologico o organico, sensoriale (sordità o ipovisione), genetiche come la Sindrome di Down, di Williams e X-Fragile, a volte presenti insieme a capacità cognitive ridotte
  • altri disturbi di tipo psicologico

Ogni persona, bambino o adulto, anche in presenza di una disabilità cognitiva, ha abilità e difficoltà diverse e può e deve servirsi di tutti gli ausili possibili per potenziare le abilità e compensare le difficoltà

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