Giustizia predittiva: atto secondo. Torniamo a parlare di Intelligenza artificiale applicata alla Giustizia ma con un obiettivo preciso: contribuire a fare chiarezza e distinguere tra quello che oggi è concretamente realizzabile e quello che, invece, è solo il rumore di fondo del giudice-robot e del robolawyer.
Rumore che alimenta diffidenza e paure e che non aiuta- piuttosto- ad evidenziare quali sono i veri warning di un possibile utilizzo di sistemi di AI nel servizio Giustizia.
Abbiamo più volte raccontato di cosa può fare l’AI nel settore giuridico largamente inteso (leggi Tutto quello che c’è da sapere sulla Intelligenza artificiale nello studio legale), anche a supporto della professione forense. In questa sede invece ci focalizziamo sul versante pubblicistico, cioè sul possibile l’utilizzo di sistemi di AI, di algoritmi predittivi nei tribunali (nelle procure il discorso è parzialmente differente e attiene alla valutazione probatoria; magari ci torniamo; così come nel dominio della sicurezza si parla di strumenti predittivi di polizia al fine di prevenire criminalità), ai fini dell’assunzione di una decisione da parte del giudice o di una valutazione circa l’esito della controversia da parte dell’avvocato. Scriviamo, insomma, di Giustizia predittiva.
L’occasione l’abbiamo colta da due eventi: le ultime dichiarazioni del 19 marzo scorso del ministro guardasigilli Alfonso Bonafede e di Davide Casaleggio, sulle “magnifiche sorti e progressive” della AI nei processi, riportate da corriere.it. Ed il ben informato e diffuso numero di Questione Giustizia, dedicato quasi monograficamente al tema “Una giustizia (im)prevedibile”. Da qui trarremo molte info aggiornate anche a livello comparato, soprattutto in Europa.
Anticipo la fine: nonostante le parole sull’esistenza di un progetto ministeriale, il Piano Triennale 2019- 2021 di Agenda digitale (Agid) non cita il dominio Giustizia tra le priorità. Al momento è in corso una riflessione su come “sfruttare” in una dimensione di Big Data oltre un milione di sentenze scritte digitalmente fino ad oggi.  
In Ue qualche sperimentazione è partita, ma siamo veramente agli albori.

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