La psicologia politica è un campo accademico interdisciplinare dedicato alla comprensione della politica, dei politici e del comportamento politico da una prospettiva psicologica. La relazione tra politica e psicologia è considerata bidirezionale, con la psicologia utilizzata come mezzo per comprendere la politica, e la politica utilizzata come mezzo per comprendere la psicologia. Come campo interdisciplinare, la psicologia politica utilizza concetti tratti da una vasta gamma di altre discipline, tra cui: antropologia, sociologia, relazioni internazionali, economia, filosofia, media, giornalismo e storia.

La psicologia politica mira a comprendere le relazioni interdipendenti tra individui e contesti che sono influenzati da credenze, motivazione, percezione, cognizione, elaborazione delle informazioni, strategie di apprendimento, socializzazione e formazione dell’atteggiamento. La teoria e gli approcci di psicologia politica sono stati applicati in molti contesti come: leadership; elaborazione di politiche nazionali ed estere; violenza etnica, guerra e genocidio; dinamiche e conflitti di gruppo; comportamento razzista; atteggiamenti di voto e motivazione; voto e ruolo dei media; nazionalismo; estremismo politico. In sostanza, gli psicologi politici studiano le basi, le dinamiche e i risultati del comportamento politico usando spiegazioni cognitive e sociali.

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